Riuscite a immaginare un mondo senza contanti?

25 / 07 / 2024

Una società senza contanti è uno scenario ad oggi ancora lontano. Tenendo presente questo obiettivo a lungo termine, come possiamo oggi rendere più accessibili e inclusivi i pagamenti?

Man paying by phone for both him and a woman at the coffee shop.

A mio avviso, la prospettiva di un mondo senza contanti (o addirittura di un Paese senza contanti) è ancora molto lontana. Tuttavia, credo che riflettere su cosa manchi per rendere i pagamenti completamente cashless ci possa permettere di capire cosa è necessario per sviluppare pagamenti digitali più accessibili e inclusivi oggi.

Ma prima di passare a questo, lasciatemi condividere con voi queste parole della Banca d'Inghilterra:

"L'espressione "società senza contanti" è tuttavia, e continuerà ad esserlo nel prossimo futuro, una prospettiva poco plausibile per il Regno Unito (e per la maggior parte degli altri Paesi). È più realistico pensare a una "società con meno contanti", in cui l'uso del contante si limiti sempre più alle transazioni di valore inferiore e a quelle in cui entrambe le parti cercano l'anonimato".

Ciò che trovo più interessante di questa affermazione è il momento in cui è stata fatta: è tratta da un articolo pubblicato dalla Banca d'Inghilterra nel dicembre 1982 nel suo bollettino trimestrale, oltre 40 anni fa.

Si tratta di una previsione straordinariamente accurata, soprattutto se si considera l'enorme distanza temporale rispetto ad oggi: nel frattempo abbiamo infatti assistito a un costante declino nell'uso del contante a livello globale (come mostrato di seguito), eppure l'idea che un qualsiasi Paese possa eliminare completamente il contante dalla propria società sembra ancora lontana come non mai.

Bar graph representing share of cash in total transactions by volume in emerging markets and advanced economies in 2020 and 2023

Ma perché sembra ancora una possibilità remota? Dopotutto sono molti gli argomenti a favore dell'eliminazione del contante. Vediamone alcuni insieme:

  • I pagamenti digitali potrebbero potenzialmente avere un'impronta di carbonio 36 volte inferiore a quella del contante (come evidenziato da questo studio e ribadito da Patrice Geoffron, professore di economia all'Università Paris-Dauphine-PSL in questo episodio del podcast).
  • Il costo sociale del contante per transazione aumenta al diminuire del volume delle transazioni. Molti costi di gestione del contante sono fissi (ad esempio, i commercianti devono avere un registratore di cassa e depositare gli incassi, le banche devono fornire e gestire gli sportelli bancomat), quindi quanto minore è l'uso che se ne fa, tanto maggiori sono le spese generali a cui ci si espone.
  • Sebbene la maggior parte delle transazioni in contanti sia legittima, spesso viene utilizzata per scopi illegittimi come l'evasione fiscale, la corruzione e l'acquisto di beni e servizi illegali.

In uno studio condotto da Worldline abbiamo scoperto che un numero sorprendente di intervistati, il 72,3%, ha dichiarato che sarebbe felice di completare tutti i pagamenti in modo digitale (e di non usare mai il contante). E i Gen Z sono stati ancora più positivi, con l'81,6% di loro che si è dichiarato d'accordo.

Ma credo che queste ultime statistiche forniscano anche un indizio sul perché il contante probabilmente resterà in circolazione per un po' di tempo. Anche se la maggior parte delle persone nella società sarebbe felice di vedere la fine delle monete e delle banconote fisiche, l'eliminazione del contante creerebbe un'enorme barriera all'inclusione finanziaria per coloro che non possono o non vogliono affidarsi completamente ai mezzi di pagamento digitali.

Tuttavia, ritengo che non sia ambizioso credere che l'unico modo per garantire l'inclusione finanziaria sia quello di mantenere il contante. In realtà, coloro che non possono o non vogliono pagare in digitale affrontano già oggi barriere di esclusione, come evidenziato nella nostra recente infografica. A volte devono pagare di più per i servizi di base se non possono impostare un addebito diretto. In altri casi devono affrontare tassi di interesse più alti per i prestiti perché non hanno costruito una storia di credito. Queste persone devono già affrontare vari tipi di esclusione finanziaria e la semplice esistenza del contante non le aiuta.

Quindi, piuttosto che affidarci semplicemente al contante, credo che dobbiamo affrontare la questione più difficile: come si possono rendere i pagamenti digitali pienamente accessibili e inclusivi? Nel nostro rapporto Navigating Digital Payments abbiamo sottolineato che parte della soluzione riguarda l'educazione e la regolamentazione. L'educazione non solo per aiutare le persone a imparare a utilizzare i diversi mezzi di pagamento, ma anche per comprendere le differenze e i compromessi tra di essi. E la regolamentazione deve dunque essere perfezionata non solo per incoraggiare e stimolare l'adozione dei pagamenti digitali, ma anche per garantire che le soluzioni siano progettate per essere accessibili.

Riteniamo inoltre che la tecnologia avrà un ruolo cruciale da svolgere in relazione a diversi ordini di fattori:

  • Consentire alle persone di autenticarsi e pagare utilizzando la biometria, riducendo la dipendenza dai dispositivi o la necessità di ricordare password e PIN;
  • Aiutare le persone ad accedere ai servizi utilizzando interfacce in linguaggio naturale, sia con la voce che con la tastiera;
  • Approfondire prodotti e servizi finanziari comunicandoli alle persone con un linguaggio adatto a loro, in modo colloquiale.

È proprio in questi casi che uno strumento come l'intelligenza artificiale può aiutare a migliorare l'esperienza complessiva del cliente e ridurre i costi.

Quindi, per tornare alle mie osservazioni iniziali, le parole pronunciate dalla Banca d'Inghilterra 42 anni fa sono ancora attuali: l'eliminazione dei contanti è ancora di là da venire, ma la società continua a muoversi verso una sua riduzione. In questo contesto, rendere i pagamenti digitali accessibili e inclusivi per tutti è importante e urgente come non mai.

 

David Daly

WORLDLINE DISCOVERY HUB EDITOR-IN-CHIEF
Con oltre 20 anni di esperienza nel settore tecnologico, David è appassionato di come le soluzioni tecnologiche innovative possano consentire nuove esperienze, modelli di business ed efficienze operative. Gestisce il Worldline Discovery Hub, che mette in contatto gli esperti di pagamenti di tutto il gruppo per identificare le tendenze chiave dei pagamenti, pubblicare la leadership di pensiero, organizzare workshop sull'innovazione con i clienti e creare proof-of-concept. È autore di due libri ed è Membro della British Computer Society e Chartered IT Professional.