Un’infrastruttura a regola d’arte per transazioni sicure ed efficienti: intervista a Luciano Dognini, Department Manager Enterprise Systems and Country Manager Operations Italy
12 / 01 / 2023
Worldline, come azienda leader nel settore dei pagamenti digitali, basa i propri servizi su un’infrastruttura digitale che deve rispondere a requisiti molto stringenti dal punto di vista dell’efficienza, della versatilità e della rapidità nella risposta a esigenze di ordine molto diverse.
La piena funzionalità del sistema di Worldline è responsabilità del team dedicato agli Enterprise Systems e alle Operation guidato da Luciano Dognini: “Wordline è un operatore critico e sistemico per quanto riguarda le operazioni di issuing, acquiring e payments processing che avvengono tramite le proprie applicazioni e infrastrutture tecnologiche. In questo contesto la qualità, la sicurezza, la resilienza e la continuità dei servizi sono fattori imprescindibili della nostra pratica per l’erogazione dei servizi medesimi”.
Un sistema che gestisce operazioni di tale rilevanza, strategiche non solo per l’azienda e i propri clienti ma anche per i sistemi finanziari dei Paesi in cui operano, si basa innanzitutto sulla conformità ai più stringenti standard internazionali: “sotto questo aspetto siamo certificati ISO 9001, ISO 27001, PCI-DSS (payment card industry - Data security standard) e ISO 22301”, “In termini di continuità operativa, la nostra azienda aderisce alle normative della Banca d’Italia per i servizi critici e sistemici della piazza finanziaria Italiana”, sottolinea Dognini.
Sono molti gli aspetti in cui la divisione Enterprise Systems offre un contributo centrale al successo di un’azienda come Worldline: “Il nostro compito primario è quello di fornire infrastrutture tecnologiche allo stato dell’arte senza obsolescenze. Ma questo obiettivo implica diverse attività altrettanto rilevanti. Pensiamo ad esempio al monitoraggio dei volumi delle operazioni, necessario per garantire il corretto dimensionamento delle infrastrutture” continua Dognini. “Un’altra dimensione cruciale è quella della scalabilità del sistema, che deve potersi ampliare in armonia con la crescita delle operations gestite dai nostri clienti”.
Una responsabilità che richiede un costante aggiornamento e la condivisione di procedure, strumenti e obiettivi tra tutti i membri dei team coinvolti: “sono due le sottodivisioni in cui è strutturata la nostra funzione. A supporto dell’intero perimetro abbiamo il Team Governance che si occupa dei progetti, dei piani di Life Cycle Management e della definizione degli intervalli di manutenzione, del budget del Department e di condurre l’innovazione in allineamento con la roadmap del gruppo Worldline, interfacciandosi con altre aree aziendali in termini di collaborazione, valutazione dei costi e contributo per il supporto dei progetti”. Il team si occupa di supportare la seconda area, di natura tecnica, sui temi di Compliance e Audit e della Business Continuity di Worldline FS, inclusa la pianificazione del Calendario dei Test di Disaster Recovery e le relative esercitazioni annuali. “L’area tecnica si occupa invece di fornire infrastrutture a supporto dei Servizi, avendo cura che esse siano sempre correttamente dimensionate anche in caso di crescite improvvise dei volumi. L’area tecnica è costituita da Team specializzati per ambiti di competenza, parte di un’organizzazione globale chiamata Production Services e presente in 14 nazioni. In tutto conta circa 2.000 professionisti” approfondisce Dognini ”una struttura che eroga più di 6800 servizi tramite 55000 componenti quali server, network, storage, data center e così via”.
Da questo punto di vista, il legame con le altre sedi di Worldline è estremamente forte, garantendo un background di esperienza e permette di seguire, per ogni progetto, una roadmap condivisa a livello globale tra tutti gli esperti delle più importanti piattaforme come il Worldline private cloud. “Questa natura internazionale ci permette di essere parte di progetti e iniziative di grande respiro, sia dal punto di vista della condivisione dei valori aziendali che da quello della formazione tecnica”.
Formazione è una parola cruciale quando si lavora con sistemi e infrastrutture particolarmente innovative, che impongono un costante aggiornamento: “per quanto riguarda la formazione sulle skill tecniche” ci racconta Dognini “vi dedichiamo una particolare attenzione. In primo luogo attraverso la nostra Control Room (COA) dedicata al monitoraggio, che è da sempre la fucina di talenti dove le nostre persone - dopo un adeguato periodo di lavoro in questo team – possono sviluppare un solido bagaglio di conoscenze sulle infrastrutture IT e sui Servizi erogati dall’azienda ed hanno la possibilità di candidarsi per le posizioni interne su cui esistono ricerche di personale nelle varie divisioni aziendali”.
A questa attività propedeutica si affiancano percorsi di formazione dedicati. “In questo momento” continua Dognini, “stiamo ad esempio conducendo un’Academy di 6 mesi per formare professionisti ed esperti in ambiente Mainframe in grado di installare, manutenere e gestire il sistema operativo z/OS e di muoversi autonomamente sui vari aspetti tecnici. Quali competenze tecniche sul sistema operativo, sul server transazionale CICS e sul sistema di gestione di database relazionali IBM DB2”.
A fianco delle competenze e delle skill tecniche, vi è la parte di infrastruttura vera e propria, “motore” dell’attività di Worldline nei confronti dei propri clienti: “Il perimetro italiano dell’information technology si avvale di 2 Data Center capaci di garantire la continuità dei servizi e collegati tra di loro tramite un super reliable network”. Questa architettura state-of-the-art è costituita da ambienti Mainframe, ambienti Open Systems e HPNS e un network cooperante e completamente ridondato sui 2 siti, fornendo garanzie estreme anche dal punto di vista della cybersecurity. “Worldline collega i propri siti di erogazione dei servizi con una Enterprise Wide Area Network ad alte prestazioni, estremamente sicura grazie alla crittografia end to end”.
Grazie ai continui investimenti, al livello dell’infrastruttura disponibile e alle capacità dei nostri team, “possiamo rispettare requisiti di continuità, resilienza e sicurezza molto stringenti in grado di reagire ad eventuali disservizi o malfunzionamenti garantendo la loro ripartenza dei servizi entro al massimo 2 ore e senza perdita di dati anche nel caso si verifichi un worst case scenario”, conclude Dognini.